Dewey Dell è una compagnia di danza e performing arts fondata a Cesena nel 2006 da Teodora Castellucci, Agata Castellucci, Demetrio Castellucci ed Eugenio Resta.
Nel corso degli anni la ricerca sul movimento della compagnia si è avvicinata molto a tematiche antropologiche, soprattutto inerenti le origini dell’essere umano. La coreografia è costantemente ispirata dalle immagini della storia dell’arte e dai comportamenti del regno animale.
Nel 2011 Dewey Dell inizia una ricerca mirata alla creazione di concerti live in cui il movimento dei musicisti produce il suono stesso che essi danzano. La compagnia tiene anche corsi e laboratori per danzatori e performers all’interno di percorsi di formazione più ampi o di corsi universitari.
Dal 2020 è diretta da Teodora e Agata Castellucci.
Dewey Dell is a dance and performing arts group founded in Cesena in 2006 by Teodora Castellucci, Agata Castellucci, Demetrio Castellucci and Eugenio Resta. From 2020 it is directed by Teodora and Agata.
In recent years, Dewey Dell’s research in movement has stemmed anthropological themes. In their works, the choreography is continuously inspired and nourished by the images of art history and of the animal kingdom.
In 2011 it started a research culminated in a series live concerts in which the movements of the musicians produce the sound that they are dancing.
The company occasionally holds training courses and workshops for dancers and performers.
In ogni metamorfosi e grande cambiamento dell’essere umano, la morte è sempre al fianco della vita, manifestandosi come un rito di passaggio o di rivoluzione interiore. Nel mondo animale e vegetale la compresenza di vita e morte diviene ancora più letterale; spesso la morte fa parte del processo fecondativo, e la vita pullula sulle carcasse decomposte. Soprattutto nel mondo degli insetti, dei semi e delle muffe la morte è una presenza espansa: la morte è un invito alla vita. La rigenerazione ciclica delle stagioni e della fecondità della terra non sono un percorso lineare, ma lo sconquasso di tutti gli elementi. La primavera è il periodo di massimo turbamento e il terrore dell'esistenza si fonde alla gioia vertiginosa dell’esserci.
Foto di Lorenza Daverio per Triennale Milano
Musica originale Igor Stravinskij, eseguita da MusicAeterna diretta da Teodor Currentzis (2013)
Concept e regia Dewey Dell
Coreografia Teodora Castellucci
Assistenza alla coreografia e produzione Agata Castellucci
Drammaturgia, disegno luci e scena Vito Matera
Suoni Demetrio Castellucci
Costumi Dewey Dell, Guoda Jaruševičiūtė
Documentazione video Eva Castellucci, John Nguyen
Original music Igor Stravinskyj performed by MusicAeterna conducted by Teodor Currentzis (2013)
Concept, direction Dewey Dell
Choreography Teodora Castellucci
Choreography assistance, production Agata Castellucci
Drama, light and stage design Vito Matera
Sounds Demetrio Castellucci
Costume design Dewey Dell, Guoda Jaruševičiūtė
Video documentation Eva Castellucci, John Nguyen
In every metamorphosis and profound change of a human life, death is always by the side of life, appearing as a rite of passage or as an inward revolution. In the animal and plant kingdom the coexistence of life and death becomes even more literal: death is often part of the fecundation process and life swarms on decomposed carcasses. Especially among insects, seeds, and molds, death is a welcoming presence; death is an invitation to life. The cyclic regeneration of the seasons and of the fertility of the soil are not a linear journey, but a chaotic disruption of all the elements together. Spring is a time of great agitation and the terror of existing is forever blended with the sidereal joy of being.
Photo by Lorenza Daverio per Triennale Milano
REGNO UNITO - CANTERBURY, GULBENKIAN ARTS CENTRE - 29 SETTEMBRE 2023
NORVEGIA - BERGEN, METEOR FESTIVAL, STUDIO USF - 27 e 28 OTTOBRE 2023
UNITED KINGDOM - CANTERBURY, GULBENKIAN ARTS CENTRE - SEPTEMBER 29TH 2023
NORWAY - BERGEN, METEOR FESTIVAL, STUDIO USF - OCTOBER 27TH and 28TH 2023
La solitudine è un aspetto costituente del mestiere del pastore. Gli permette un’immersione interiore totale, un lieve allontanamento dal visibile. I suoni udibili si assorbono in un nuovo silenzio, i pensieri si formano in modo assoluto. Gli animali da custodire diventano l’unica possibilità di astrazione dal sé, di cura o di affetto. Quando i pastori cantano, per intonarsi imitano il vento o il belato della pecora o della mucca. E attraverso la poesia cantata trasmettono una storia passata, tramandando la cultura in modo orale generazione dopo generazione.
La risalita lungo il tempo però non abbandona la realtà attuale, si distacca solo dal mondo visibile.
La storia che i pastori poeti cantano si potrebbe intendere come un tentativo di decifrazione dell’invisibile, che avviene attraverso una discesa nel sé, una geografia del soprannaturale.
Foto di Salvatore Laurenzana
Coreografia Teodora Castellucci
Musiche Demetrio Castellucci
Assistenza alla coreografia Agata Castellucci
Composizione corale, voci Adam Sherry e Sam Sherry / A Dead Forest Index
Drammaturgia Vito Matera
Costumi Guoda Jaruseviciute
Choreography Teodora Castellucci
Music Demetrio Castellucci
Assistant to choreography Agata Castellucci
Choral composition, voices Adam Sherry and Sam Sherry / A Dead Forest Index
Dramaturgy Vito Matera
Costumes Guoda Jaruseviciute
The solitude of the shepherds is a constituent aspect of their work. Solitude allows a profound immersion into the self, a delicate movement away from the visible. Sounds become absorbed into the silence, thoughts swell freely inside the mind. The animals being guarded are the only possibility to abstract yourself, to address your attention to. When shepherds sing they use the wind, the bleating of the sheep or the bellow of the cow to tune themselves. Through singing poetry, the shepherds pass down history orally, generation after generation.
The resurgence of time though, does not forget the actual reality, it just moves away from the visible world again.
The story that the shepherds sing could be interpreted as an attempt to decipher the invisible, possible only through a descent into the self, a geography of the supernatural.
Photo by Salvatore Laurenzana
REGNO UNITO - CANTERBURY, GULBENKIAN ARTS CENTRE - 28 SETTEMBRE 2023
UNITED KINGDOM - CANTERBURY, GULBENKIAN ARTS CENTRE - SEPTEMBER 28TH 2023