Ispirato alla vera storia di Kurt Gerron, un regista ebreo a cui il Terzo Reich commissionò un documentario su Terezin, un campo di concentramento vicino Praga in cui Kurt era prigioniero.
Un film che doveva dare una versione assolutamente falsa della realtà sulle condizioni di vita nei campi di concentramento. Per organizzare l’inganno e rendere tutto verosimile, le SS ordinarono ai prigionieri di “abbellire” il ghetto e di “metterlo in ordine”. Uno spettacolo che si interroga sul rapporto tra verità e arte. Dove si ferma l’onestà intellettuale di un artista? Qual è il dovere etico rispetto ad una commissione, qualora l’artista stesso sia ingaggiato dal potere per realizzare un’opera destinata alle masse?
PRIMA NAZIONALE
drammaturgia e regia di Giacomo Ferraù e Giulia Viana
con Giacomo Ferraù
disegno luci Giuliano Almerighi
allestimento audiovisivo Lorenzo Crippa
assistenti alla regia Sebastiano Bronzato, Calogero Scalici
foto Laila Pozzo
produzione Eco di fondo
con il sostegno di Fondazione Claudia Lombardi per il teatro