Molti brani del repertorio antico e popolare sono legati al rifiorire della natura e ai momenti chiave del calendario agrario. Ancora oggi, nell'Appennino, si celebrano riti calendariali, segnando il ritorno della bella stagione con rituali comunitari che intrecciano musica, cibo e canto, esaltando fertilità e buon raccolto. I canti agricoli riflettono sia la fatica del lavoro nei campi che la necessità di affrontarla con meno sofferenza, come i celebri canti delle mondine del riso.
Cinema, letteratura, etnomusicologia e scienze sociali hanno documentato questo lavoro femminile arduo, le testimonianze di chi lo ha svolto fino agli anni Sessanta e il repertorio di canti straordinari ne mantengono la memoria, con temi che spaziano dalle proteste per le condizioni lavorative, ai racconti di viaggi per la risaia e ritorno a casa, all'amore e seduzione, e ai racconti storici dei cantastorie. Il concerto renderà omaggio a questo ricco repertorio vocale, accompagnando le voci con fisarmonica e chitarra, e proporrà anche danze popolari come valzer legati a serenate notturne e feste.
Maddalena Scagnelli voce e violino
Massimo Visalli chitarra
Franco Guglielmetti fisarmonica