Goumour Almoctar, in arte Bombino, stella del desert blues, è originario del Niger e cresciuto nella tribù Tuareg Ifoghas di Agadez, alle porte del Sahara, che lotta da secoli contro il colonialismo e l’imposizione dell’Islam più severo. Costretto a fuggire più volte con la sua famiglia, un giorno prende in mano una chitarra dimenticata dai parenti e, piano piano, esercitandosi, scopre la sua più grande passione. Presto diventa allievo del rinomato chitarrista tuareg Haia Bebe, e poco dopo entra a far parte della sua band, acquisendo il soprannome di Bombino, una storpiatura dell’italiano “bambino”, data la sua giovane età. Attratto dalle influenze di Jimi Hendrix e Mark Knopfler, studia le loro tecniche fino a farle diventare sue, assimilando quelle sonorità tipiche degli anni '60-'70, inserendole in un contesto rock-blues di matrice americana, arricchito da vocalismi in Tamasheq, la lingua Tuareg.
Soprannominato dal New York times il Sultano delle sei corde e dal Noisey il più grande chitarrista al mondo’, nel 2019 viene nominato ai Grammy Awards per il Miglior World Music Album, diventando il primo artista nigerino ad essere nominato ai Grammy. Bombino mette il sentimento tuareg di volontà di sopravvivenza nella musica, scrivendo il suo inno, e donandogli vita propria, esaltando il suo pubblico per ricordare chi è, ma anche per capire chi può essere.
Bombino (Goumour Almoctar) chitarra e voce
Kawissan Mohamed Alhassan chitarra e voce
Djakrave Dia basso e voce
Corey Wilhelm batteria