L’esilio dantesco può essere letto come un itinerario che, dal viaggio oltremondano di Dante, guarda alla storia del poeta e riflette sull’impegno politico anche come impegno di comunità.
Parlare dell’esilio di Dante vuol dire sentirsi tutti profughi, oggi più che mai. Lo impongono i fatti di cronaca, lo impone un profondo senso di umanità che la generazione nata nel XXI secolo percepisce potente e vero sulla sua pelle.
Per questo “forse, per intendere che cosa sia l'esilio, bisogna parlare con un esiliato – e di esuli per povertà, nelle nostre città, ce ne sono tanti”.
NICOLA ARRIGONI
Giornalista professionista, è redattore presso il quotidiano “La Provincia” di Cremona dove si occupa di cronaca culturale. È critico teatrale e di danza presso periodici specializzati. Coniuga l’attività giornalistica con quella di formatore e docente presso l’Istituto superiori di studi Musicali Claudio Monteverdi di Cremona, scuole superiori di Cremona, l’Ateneo di Pavia e Teatro Due di Parma.
incontro con Marco Martinelli
a cura di Nicola Arrigoni