«Si dice da tempo che il teatro è morto. Ma da sempre il teatro ha rappresentato uno sguardo sul mondo; sempre capace di analizzarlo, respirarlo e metterlo in discussione; è stato forza e coscienza politica e culturale.
In questi giorni la parola teatro viene usata in maniera impropria per rappresentare la follia umana.
“Teatri di guerra”, “Teatro di morte”, “Scenario di distruzione”
Espressioni improprie per descrivere avvenimenti reali, che in teatro vengono solo rappresentati, per finta.
Ma la realtà è ben diversa dal gioco teatrale. Assistiamo inermi a quello che tutti chiamano, ancora impropriamente, lo spettacolo della realtà.
Noi che da tempo ci occupiamo di Teatro Ragazzi abbiamo il dovere nel nostro piccolo di provare a fare qualcosa di concreto, per questa infanzia cosi martoriata dalla follia adulta.
E allora, creando una "drammaturgia di attacco", crediamo che l’espressione “Teatri di guerra” debba essere trasformata in “Teatri di Pace” e che la "chiamata alle armi" debba essere trasformata in “chiamata alle arti» Michelangelo Campanale
Dal 20 marzo in tanti teatri italiani è partita una raccolta fondi, sostenuta da Assitej Italia, che durerà fino al 30 aprile a supporto del progetto Emergenza Ucraina di Save the Children.
ATER Fondazione aderisce alla campagna, con la consapevolezza che la dimensione pubblica del nostro lavoro possa offrire l’opportunità per diffondere una cultura di pace e sostenere chi è vittima inerme della guerra.
Istruzioni per aderire alla campagna: https://www.assitej-italia.it/news/teatridipace/