Ambientato nel 2026, Metropolis racconta un futuro distopico in cui una ristretta cerchia di industriali governa una città stato dagli svettanti grattacieli. Gli industriali vivono tra le nuvole, mentre milioni di operai sfruttati sopravvivono nella cloaca urbana e permettono con il loro lavoro di mandare avanti la società. In cima alla piramide c’è Johann Fredersen, il cui figlio Freder si gode una vita privilegiata tra eccessi ed agi, fino all’incontro con Maria, insegnante dei bassifondi sconfinata nel suo Eden.
La storia di questo film, però, passa soprattutto attraverso le perdite, le scoperte, i restauri, con la versione originale andata perduta per oltre ottant’anni a causa della Seconda Guerra Mondiale e ricostruita soltanto nel 2008.
Sul piano musicale, il suo percorso inizia con l’accompagnamento orchestrale di Gottfried Huppertz, ispirato da Wagner e Strauss con il sottofondo dei suoni industriali della città, per passare attraverso la nota versione firmata da Giorgio Moroder negli anni ’70, fino ad arrivare alle sperimentazioni techno di Jeff Mills.
La sonorizzazione è curata da Xabier Iriondo (Afterhours, Buñuel), Corrado Nuccini (Giardini di Mirò), Roberta Sammarelli (Verdena) e Karim Qqru (Zen Circus).