Un posto dove stare
Chi è quel un buffo strano uccello? Da dove viene? Non si sa. Sembra che abbia avuto appena il tempo di prendere la sua sedia e di scappare, sembra che non abbia più una casa. “C’è posto per me?”, chiede Alfredo mentre cerca un luogo dove stare, ma tutti hanno le loro buone ragioni per dirgli di no.
Di Sonia invece, si sa che vive sola in una casa in fondo al bosco. Si sa anche che non ama allontanarsi dal suo piccolo regno perché tutto quello che le serve per stare bene, è lì. Non ha bisogno di nient’altro. Un giorno però, qualcuno si ferma davanti alla sua casa, si siede su una sedia e si mette ad aspettare.
Quel qualcuno, si sarà già intuito, è Alfredo. Sonia all’inizio è turbata dalla presenza di questo strano buffo uccello. “Chi sarà?”, si domanda impaurita, “Che cosa vorrà mai?”. Poi, vinta dalla curiosità, decide di avvicinarsi e... “Buongiorno, vuoi un caffè?”, chiede allo sconosciuto.
Un’amicizia a volte nasce così, da un semplice atto di gentilezza. Quella tra Sonia e Alfredo è nata con l’offerta di un caffè… poi di un altro… e di un altro ancora, e così è diventata intensa e profonda.
Ma un mattino Alfredo non c’è più. Sonia lo cerca prima sorpresa e poi preoccupata, così preoccupata che trova il coraggio di allontanarsi dalla sua casa per andare a cercarlo… Dove sarà andato Alfredo?
Sonia e Alfredo, racconta una storia semplice, dolce e commovente, di amicizia e solidarietà. Parla di quel che succede quando si sperimentano l’esclusione e la solitudine; di quando si ha la calorosa sensazione di aver trovato una nuova casa o un amico; di cosa si prova quando si trova il coraggio di affrontare esperienze sconosciute per il bene di qualcun altro.
Sonia e Alfredo, racconta tutto questo con poche ed essenziali parole e con figure dal tratto semplice ma potentemente evocativo. Figure che sullo schermo bianco del teatro d’ombre, grazie alla presenza di due attori/animatori, si caricano di vita e diventano personaggi capaci di farsi interpreti, con gesti elementari e toccante sobrietà, dei grandi temi della vita.
dall'opera di Catherine Pineur
con Deniz Azhar Azari e Tiziano Ferrari
adattamento teatrale Enrica Carini e Fabrizio Montecchi
regia e scene Fabrizio Montecchi
sagomeNicoletta Garioni e Federica Ferrari (tratte dai disegni di Catherine Pineur)
musiche Paolo Codognola
costumi Rosa Mariotti
luci Anna Adorno
voci registrate Alessia Candido, Tiziano Ferrari, Esther Grigoli, Costantino Orlando
coproduzione Teatro Gioco Vita, MAL - La Maison des Arts du Léman (Thonon-Évian-Publier)
età: dai 4 anni