Uno strano sottosuolo le cui pareti sono fatte di fili di lana. Una sorta di antro boschivo, in cui i protagonisti e gli oggetti delle fiabe riposano per rianimarsi ogni volta che nel mondo di sopra diventa necessaria la loro presenza. Intitolato alla fata metà donna metà serpente, lo spettacolo prende forma intorno a due ibride figure femminili, tra l’umano e l’animale, che abitano questo sottosuolo e ne alimentano le trame. Sferruzzando e dialogando con un linguaggio antico e desueto, evocano figure femminili di vecchie fiabe: Cenerentola, Vassilissa, la Tredicesima Fata, la Regina Cattiva emergono dal loro intreccio sotto una luce insolita, capace di rivelare, in virtù di una ciclica fonte generatrice, che il bene e il male, la nascita e la morte non sono poi così nettamente separati.
regia e drammaturgia Katiuscia Favilli
drammaturgia di scena Giulio Sonno
con Cristina Abati, Angela Antonini
musiche e suoni Matteo Bennici
disegno luci e tecnica Siani Bruchi
disegno scenico e oggetti di scena Eva Sgrò
produzione FOSCA – associazione culturale
età: dai 6 anni