Emma, cuoca del re dei Giallotti, si ribella fermamente, a ciò che per lei è contro natura, a ciò che non ha senso nell’ esistenza degli uomini, a ciò che di più codardo non c’e’: la guerra. Si ribella al re . Si rifiuta di cucinare cibo ai soldati che stanno per partire nuovamente. Il tavolo della cucina dov’essa lavora, diventa strumento di evocazione della memoria, palcoscenico della narrazione della sua storia, che rianima la vicenda di due popoli: i Giallotti e i Verdolini che inizialmente vivono in accordo e che poi sono indotti a distruggersi reciprocamente. Nella storia s’insinua una maga “la Maga Tubazza” che con il suo animo inquinato si appresta ad inquinare gli animi altrui: la maga bella ma priva della capacità d’ascolto, non puo’ tollerare che due popoli convivano, in armonia, senza confini e vendette e condividano le ricchezze della terra.
Emma Giallotti, cuoca del re, non solo narra, ma rivive le emozioni della tragedia: l’amore negato fra due bambini che si erige a simbolo della crudeltà della separazione fra gli adulti, l’esaltazione folle e irrazionale della guerra, la frustrazione amara ed inconsolabile per i suoi danni e delitti. Le materie e gli strumenti del suo lavoro si animano, mischiandosi, azzuffandosi, dividendosi e riconciliandosi, con poesia, amore e rabbia, facendo della cuoca Emma una testimone irridente e passionale, capace anche di fare, delle follie e della stupidità umana, una storia divertente. Che arriva, proprio perché ben cucinata, alle corde della pancia.
Età: dai 4 anni
produzione Compagnia Teatrale Mattioli
di Monica Mattioli e Monica Parmagnani
regia Monica Mattioli e Monica Parmagnani
con Monica Mattioli