La fiaba è quella del figlio di un vecchio mugnaio, il quale vedendosi toccare in eredità uno strano gatto, in grado di parlare e ragionare argutamente, diverrà proprio grazie all’animale proprietario di un castello e sposo di una principessa. Questa storia, conosciutissima, prende nuova vita grazie alle straordinarie abilità attoriali e tecniche dei due artisti in scena; sul palcoscenico si susseguono una moltitudine di situazioni, paesaggi inattesi, personaggi che sembrano animarsi per davvero. Una pedana inclinata è dapprima un mulino con pale a vento, poi vi si aprono piccole botole verso scenari stupefacenti, poi ancora si popola di tane e trappole per conigli e fagiani e così via. Assieme ai magnifici oggetti di scena ed alle musiche originali, i protagonisti si fanno ora narratori, ora attori e animatori, e regalano una rilettura ricca di poesia, tenerezza e momenti di stupore. Nella fiaba è proprio il lasciarsi andare alla parte istintiva che si trova in ogni essere umano a consentirci di conservare la nostra capacità di essere stupiti e di emergere nei momenti di difficoltà della vita. Nello spettacolo si aggiunge un ulteriore elemento: la condizione privilegiata in cui si trova chiunque riesca, con quella particolare sensibilità del tutto tipica dei bambini, ad entrare in confidenza con un animale e a vedere il mondo in modo più positivo, attraverso la lente di quell’amicizia.
di Marcello Chiarenza
con Maurizio Casali e Mariolina Coppola
musiche originali Marcello Chiarenza
scene Maurizio Casali e Mariolina Coppola
regia Claudio Casadio
produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri
tecniche: teatro d’attore, teatro di figura
età: dai 3 anni