Nel paese di Tarot le parole si sono rimpicciolite, le storie si sono accorciate e le bocche sono mute. Ma un giorno arriva, da molto lontano, un Saltimbanco che ha con sé l’ascolto e un carretto bislacco, capace di riaccendere la memoria.
La prima parola è bicicletta, una parola bella, rotonda, che sa come mettere in moto pensieri arrugginiti e un primo ricordo comincia a riaffiorare. Ma a Tarot non sono solo le parole a risvegliarsi, ci sono storie antiche che, rese vive da memorie vissute, divengono incandescenza di vita.
Lo scricchiolio delle foglie e le onde del mare chiamano domande e aprono sentieri di fiaba. I racconti s’intrecciano, i ceri nel buio si accendono e si spengono a raccontare del mondo di qui e di là. Si ride delle paure superate, del nostro inciampare goffo nella vita e degli sciocchi che a volte acchiappano la fortuna per la coda. Si trattiene il fiato nell’oscurità del mare, fino a riemergere nello stupore della vita che è tonda e sempre ricomincia, così come le storie vere, dove quello che sembra una fine torna ad essere un inizio.
di Monica Morini, Bernardino Bonzani, Annamaria Gozzi
con Monica Morini, Bernardino Bonzani, Franco Tanzi
realizzazioni scenografiche Franco Tanzi
ideazione luci Lucia Manghi
produzione Teatro dell’Orsa
tecniche: teatro di narrazione
età: dai 5 anni