Una fiaba è uno specchio distorcente – prende la realtà del mondo e la trasforma attraverso i sentimenti – crea figure visibili, di carne, dalla paura e dai desideri. Molto prima di diventare strumento pedagogico o divertimento per i più piccoli, è memoria dell’uomo: tramandata oralmente, poi nella sua forma scritta, porta il segno di diverse epoche culturali, credenze religiose, pensieri, che si succedono in una data area nel tempo. Voce su voce, segno su segno, potremmo paragonare la fiaba ad un terreno straordinariamente vario, formato dall’accumularsi di reperti archeologici nelle ere. Quando arriva a noi è compito difficile distinguere tutti i componenti, ma la loro coralità ci colpisce come qualcosa di ancora attuale e affascinante.
di e con Isadora Angelini e Luca Serrani
con frammenti da Giambattista Basile, Italo Calvino e I Fratelli Grimm
disegno luci ed elaborazione suono Luca Serrani
realizzazione scenografie Marco Carosati
disegni Massimo Modula
foto di scena Dorin Mihal
cura grafica Caterina Sartini
produzione Teatro Patalò
con il contributo della Regione Emilia-Romagna
tecniche: teatro d'attore
età: dai 5 anni