«Viola era piccola come una castagna.
E il bosco era grande. Grandissimo.
E nel bosco c'erano tante strade.
Come nella vita.
Dove prima sei una bambina, poi diventi un po' grande, poi ancora più grande.
E poi incontri tante persone e ti succedono tante cose e poi... e poi...e poi ti accorgi che il bosco l'hai attraversato tutto.
E tu?
...e tu sei sempre rimasta piccola come una castagna.»
Viola racconta in terza persona di sé evocando la scansione dei momenti importanti della sua vita: quando è ancora una bambina, quando deve imparare cose difficili, quando arriva per lei il tempo di sposarsi e poi di invecchiare. E poi lo fa con uno sguardo universale verso un bosco-mondo che è poi la vita. Il racconto di Viola vive della scansione temporale degli appuntamenti di una vita che è la sua, ma potrebbe essere quella di ciascuno di noi.
con Marta Zotti
collaborazione drammaturgica e regia Silvano Antonelli
produzione S.T.A.R.
nell'ambito del progetto Filastrocche della vita della Compagnia Teatrale Stilema