Ultimo di sette fratelli, quando nacque non era più grande di un dito pollice e per farlo dormire non ci fu bisogno di una culla, perché entrava dappertutto. È Pollicino, diverso da tutti gli altri fratelli, ma proprio perché piccolo capace di vedere e sentire ciò che per gli altri è inafferrabile. La sua diversità fisica si traduce in una differente percezione del mondo e in un diverso modo di sentire e creare. Pollicino è dunque una metafora dell’infanzia, di quando il mondo viene visto da un’altezza diversa. La storia di Pollicino è un invito a conservare la memoria dell’infanzia, perché di orchi famelici se ne possono incontrare ovunque nel tempo e nel mondo. Un racconto a più voci, divertente e allo stesso tempo fedele alle versioni originali della fiaba.
produzione Arte e Salute
in collaborazione con La Baracca - Testoni Ragazzi
testo di Valeria Frabetti e Daniela Micioni
con Stefano Cittadino, Simone Laterza, Davide Mezzaqui, Elisa Pedretti, Marco Russo