Con la loro nuova produzione HOKUSPOKUS, che ha debuttato a Berlino l’8 giugno 2022, il Flöz-Ensemble si avventura stilisticamente in una nuova avventura. Il regista Hajo Schüler, fondatore e direttore artistico della compagnia con Michael Vogel, riferisce:
“Eravamo interessati ad allargare un po’ la nostra prospettiva. In HOKUSPOKUS non solo le figure mascherate sono apertamente visibili sul palco, ma anche gli attori che sono solitamente nascosti dietro le maschere. Il nostro punto d’ingresso è la storia della creazione, con noi attori come creatori e le figure come creazioni: il pubblico sperimenta così come gli esseri mascherati vengono portati in vita, come le figure poi trovano la loro strada nel loro mondo e si perdono in esso, sviluppano una vita propria e forse ad un certo punto si trovano faccia a faccia con i loro creatori”.
Come è usuale nei processi di sviluppo degli spettacoli della Familie Flöz, anche HOKUSPOKUS nasce inizialmente da improvvisazioni in cui l’ensemble gioca senza maschere e parla anche tra di loro. Di solito, con l’avanzare delle prove, gli attori spariscono dietro le maschere e anche il linguaggio viene abbandonato. Questa volta c’è una scatola al centro del palco, che rappresenterà lo spazio vitale delle figure mascherate e si trasformerà dal paradiso alla casa di famiglia nei luoghi più diversi, mentre i “creatori” si muovono fuori da questo mondo e raccontano la storia attraverso la musica, la manipolazione, il linguaggio (fantastico), il canto e i suoni, le telecamere dal vivo, i disegni o anche scivolando nelle maschere.
“La storia di HOKUSPOKUS è molto semplice, ma proprio per questo permette molte associazioni molto personali per tutti gli spettatori”, dice Hajo Schüler. “ Raccontiamo la storia di un viaggio di vita di due persone che si ritrovano e creano una famiglia, con tutte le turbolenze, i colpi del destino e i bei momenti che una tale vita ha da offrire – una vita che poi alla fine sembra arrivare alla fine. Ma qui ci si chiede se i personaggi siano davvero mortali? ”
una produzione Familie Flöz
di e con Fabian Baumgarten, Anna Kistel, Sarai O’Gara, Benjamin Reber, Hajo Schüler, Mats Süthoff e Michael Vogel
in coproduzione con Theaterhaus Stuttgart e Theater Duisburg
opera supportata da Hauptstadtkulturfonds
regia e maschere Hajo Schüler
costumi Mascha Schubert
set design Felix Nolze, (rotes pferd)
musica Vasko Damjanov, Sarai O’Gara, Benjamin Reber
disegni Cosimo Miorelli
assistente, creazione maschere Lei-Lei Bavoil
assistente direzione Katrin Kats
assistente costumi Marion Czyzykowski
luci, video Reinhard Hubert
sound design N.N.
direttore di produzione Peter Brix