Uno spettacolo proiettato in un futuro distopico che assomiglia drammaticamente al nostro presente. La protagonista è una donna di settant’anni, che dopo aver attraversato l’Epoca dei Grandi Contagi e il lungo periodo di Riorganizzazione Faunistica e Sanitaria, durante il quale erano stati eliminati tutti gli animali ritenuti colpevoli di essere portatori di malattie, si trova a confrontarsi con la realtà di un mondo nuovo, moderno e crudele, indurito, buio e senza pietà. Un mondo che il primo maggio di non si sa bene quale anno futuro si ritrova sull’orlo di una catastrofe inaudita.
Il Teatro delle Ariette mette in scena un testo che vuole riflettere sulla pandemia e sui comportamenti che ha provocato, ponendo direttamente agli spettatori tutte le domande che in questi mesi, oramai due anni, ci hanno accompagnato senza trovare risposte.
dal testo omonimo di Catherine Zambon
testi Paola Berselli e Stefano Pasquini
traduzione e regia Paola Berselli, Stefano Pasquini
con Paola Berselli e Stefano Pasquini
organizzazione Irene Bartolini
ufficio stampa e comunicazione Raffaella Ilari
produzione Teatro delle Ariette 2020