Il ballo, il modo di ballare, nei primi decenni del dopoguerra segna il cambiamento di un’epoca. Da un’Italia rurale a una Italia terziaria e industriale che dagli anni sessanta in poi vede regnare le discoteche. Prima si chiamavano sale da ballo, dancing, balera, case del popolo. Oggi c’è il dj, digéi…, mette su i dischi nel giradischi ed è il centro dell’attenzione. Di orchestra neanche l’ombra. Una sala da ballo senza orchestra, allora, invece, era proprio inconcepibile. Qualcuna magari c’era, con un tipo addetto a cambiare i dischi su un giradischi e tutto assumeva l’aspetto di una festa tristarella e malriuscita. Le sale da ballo e balere erano tali solo se rigorosamente con orchestra “dal vivo”. In discoteca si balla in gruppo o in coppia ma rigorosamente separati, ognun per sé. Nel dancing si ballava sempre e comunque in due. Abbracciati. Perfino col rock and roll. Si facevano capriole, salti, piroette ma sempre in contatto fisico.
Il ballo è uno spettacolo teatrale e musicale che esprime la voglia di ballare di ieri e di oggi attraverso le storie tragicomiche, i fatti veri…(!) raccontati da Maria Pia Timo, e dall’orchestra di Mirko Casadei, diretto ereditario della tradizione della musica e del ballo liscio romagnolo di Secondo e Raoul Casadei.
con Maria Pia Timo e l'Orchestra Mirko Casadei
produzione Patàka - Produzioni Casadei
in collaborazione con Cronopios