Un passaggio di testimone tra due signore della scena e della comicità: Lella Costa ha raccolto l’invito di Franca Valeri, formulato poco prima della sua recente scomparsa, a interpretare uno dei suoi più celebri e acclamati testi.
Liberamente ispirato a La morte di Socrate di Dürrenmatt, il monologo è ambientato nella bottega di antiquariato di Santippe, la moglie del filosofo, dipinta dagli storici come una delle donne più insopportabili dell’antichità.
«Mi incuriosiva l’idea di sfatare questa leggenda che Santippe fosse solo una specie di bisbetica – raccontava l’autrice – Io ne faccio una moglie come tante, con una vita quotidiana piena di alti e bassi, una donna forte e intelligente che del marito vede anche i tanti difetti».
Santippe può finalmente esprimersi su ciò che è stato il suo matrimonio e su quello che le hanno fatto passare gli amici di Socrate, da Aristofane ad Alcibiade: dei buoni a nulla, tra i quali primeggia Platone, l’allievo prediletto che si è appropriato di tutte le idee di Socrate trascrivendole, seppur fedelmente, nei suoi Dialoghi. Santippe non riesce a darsi pace e così lo riduce a uno sfruttatore di parole altrui e si mette in testa di chiedergli pure i diritti d’autore…
Ne nasce un racconto ironico e acuminato, tanto che Santippe deciderà di scrivere lei stessa un dialogo: ne saranno protagoniste le donne. Non serve indagare la vera natura del proprio uomo, bisogna accettarlo così com’è, da vivo e da morto; d’altronde, «la morte di un marito è un così grande dolore che nessuna donna ci rinuncerebbe».
con Lella Costa
di Franca Valeri
liberamente tratto dall’Opera La morte di Socrate di Friedrich Dürrenmatt
per gentile concessione di Diogenes Verlag AG
regia di Stefania Bonfadelli
produzione Centro Teatrale Bresciano
progetto a cura di Mismaonda