Tavola tavola, chiodo chiodo sono le parole incise su una lapide del palcoscenico del Teatro San Ferdinando che Eduardo De Filippo eresse a Peppino Mercurio, il suo macchinista per una vita che era stato il costruttore di quello stesso palcoscenico, distrutto dai bombardamenti del ‘43.
Lino Musella è autore, interprete e regista di questo spettacolo in cui dà voce e corpo alle parole delle lettere indirizzate da Eduardo De Filippo alle Istituzioni, al discorso al Senato, agli appunti, ai carteggi relativi all’impresa estenuante per la costruzione e il mantenimento del Teatro San Ferdinando. A dare il via a questo nuovo progetto, fortemente voluto dall’attore napoletano e andato in scena solo per poche repliche a causa della chiusura dei Teatri, sono state le tante riflessioni emerse, durante la pandemia, sul mondo dello spettacolo e sulle sue sorti.
“E’ nato in me il desiderio – sottolinea Musella - di riscoprire l’Eduardo capocomico e mano mano ne è venuto fuori un ritratto d’artista non solo legato al talento e alla bellezza delle sue opere, ma piuttosto alle sue battaglie donchisciottesche condotte instancabilmente tra poche vittorie e molti fallimenti”.
un progetto di Lino Musella e Tommaso De Filippo
tratto da appunti, articoli, corrispondenze e carteggi di Eduardo De Filippo
di e con Lino Musella
musiche dal vivo Marco Vidino
scene Paola Castrignanò
disegno luci Pietro Sperduti
suono Marco D’Ambrosio
costumi Sara Marino
produzione Elledieffe - La Compagnia Teatrale di Luca De Filippo, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale