Regista e attore tra i più interessanti della scena nazionale, Arturo Cirillo assieme alla sua compagnia decide di compiere un viaggio in una delle pietre miliari della letteratura mondiale.
Lo spettacolo asseconda anche una particolare passione del regista per l’Ottocento e di fascinazione dal rapporto fra i grandi romanzi dell’epoca e la scena.
Ma per Cirillo portare a teatro la Austen vale la pena anche perché «quel mondo dove ci si conosce danzando, ci si innamora conversando, ci si confida con la sorella perché i genitori sono prigionieri del proprio narcisismo, non mi sembra così lontano da noi. Soprattutto pensando a queste eroine spinte a sposarsi anche per avere finalmente un sostegno economico, sottraendosi allo stesso tempo all’indecorosa condizione di zitelle. Anche se poi la povera e zitella Jane Austen (che mai lasciò la propria famiglia) si divertì a sottrarsi a tutto con i suoi romanzi, che sono una spietata critica e un’amorosa dichiarazione d’appartenenza alla propria epoca.
Jane Austen reinventa la realtà attraverso la sua rappresentazione, ma mai smettendo di essere vera. Come avviene in teatro».
di Jane Austen
adattamento teatrale Antonio Piccolo
regia Arturo Cirillo
interpreti principali Arturo Cirillo, Valentina Picello, Francesco Petruzzelli, Sabrina Scuccimarra, Rosario Giglio, Eleonora Pace, Giacomo Vigentini, Giulia Trippetta
scene Dario Gessati
costumi Gianluca Falaschi
luci Camilla Piccioni
musiche originali Francesco De Melis
produzione Marche Teatro, Teatro di Napoli - Teatro Nazionale