La luna e i falò raccoglie lo smarrimento misto a malessere comune all’uomo contemporaneo. È un romanzo denso, una materia poderosa raccolta in 32 capitoli che ne fanno un’opera di grande valore, non sono letterario.
Ambientato a ridosso della Liberazione, nelle Langhe sventrate dalla guerra appena alle spalle e dalla miseria di un territorio che prova a rimettersi sulle sue gambe, racconta del ritorno a casa di Anguilla, emigrato in America dove è riuscito a fare fortuna. Il suo è un viaggio a ritroso, tra i luoghi e le tracce dell’infanzia, che prova a riannodare tra memorie sbiadite ed emozioni perse, nel tentativo di riappropriarsi di una identità e sentirsi parte di una comunità originaria. Eppure, anche nella placida campagna, dove tutto sembra conservarsi e a cui il tempo sembra risparmiare intatta la bellezza delle colline e dei noccioli, come pure l’abitudine ancestrale dei falò, tutto è cambiato irrimediabilmente.
C’è tanto del nostro essere giovani uomini in questo adattamento per il teatro che firmo insieme ad Andrea Bosca: l’inquietudine, l’essersi allontanati dai luoghi di origine, il modo difficile di sentirci a casa da qualche parte.
di Cesare Pavese
adattamento dal romanzo di Andrea Bosca e Paolo Briguglia
con Andrea Bosca
regia Paolo Briguglia
luci Marco Catalucci
costumi Tommaso Lagattolla
visual Chiara Maria Baire
foto Laura Farneti
produzione BAM teatro