Liberamente ispirato alla biografia di Ondina Peteani, staffetta partigiana deportata ad Auschwitz, è uno “spettacolo felicemente atipico, che coniuga un fresco ed efficace lavoro di narrazione, attento ai piccoli gesti del quotidiano, con il mestiere del burattinaio che riprende i propri personaggi, ne soffia via la polvere e li riconsegna, felicemente reinventati, a una comunicazione efficace, archetipica, popolare. In questa ricerca anche l’orrore del lager può essere raccontato, senza che lo spettacolo perda lo straordinario candore e la felicità nel racconto della storia che ancora non dobbiamo dimenticare.” (motivazione Premio Scenario per Ustica). E’ lo spettacolo (ormai classico) che ha rivelato la pluripremiata Marta Cuscunà, già acclamata all’Asioli per La semplicità ingannata.
di e con Marta Cuscunà
oggetti di scena Belinda De Vito
luci e audio Marco Rogante
disegno luci Claudio “Poldo” Parrino
produzione Centrale Fies, Operaestate Festival Veneto