Nella tragedia scritta da Euripide un gruppo di donne di Argo, madri dei guerrieri argivi morti nel fallito assalto a Tebe, si riunisce presso l'altare di Demetra ad Eleusi per supplicare gli ateniesi di aiutarle a dare degna sepoltura ai figli, poiché i tebani negano la restituzione dei cadaveri. Il re ateniese Teseo decide di aiutarle, ma l’accordo non viene trovato e la guerra tra le due città è inevitabile.
Il discorso tanto caro a Euripide, che parla di pacifismo e amore tra i popoli, di dolore e di pietà di queste madri, di un intero paese che ha perso i propri eroi, si intreccia con un sottile ragionamento politico, capace di rendere questa tragedia un unicum per l’antichità. Il crollo dei valori dell’umanesimo, il prevalere della forza, dell’ambiguità più feroce, il trionfo del narcisismo e della pochezza emergono da questo testo per ritrovarsi intatti tra le pieghe dei giorni che stiamo vivendo.
di Euripide
traduzione Maddalena Giovannelli e Nicola Fogazzi
drammaturgia Gabriele Scotti
regia Serena Sinigaglia
con Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez Aspa, Arianna Scommegna, Giorgia Senesi, Sandra Zoccolan, Virginia Zini, Debora Zuin
cori a cura di Francesca Della Monica
scene Maria Spazzi
costumi e attrezzeria Katarina Vukcevic
luci Alessandro Verazzi
assistente alla regia Virginia Zini
assistente alle luci Giuliano Almerighi
musiche e sound design Lorenzo Crippa
movimenti scenici e training fisico Alessio Maria Romano
assistente al training Simone Tudda
produzione ATIR - Nidodiragno/CMC - Fondazione Teatro Due, Parma