Elio canta e recita Enzo Jannacci
Enzo Jannacci, il poetastro come amava definirsi, è stato il cantautore più eccentrico e personale della storia della canzone italiana, in grado di intrecciare temi e stili apparentemente inconciliabili: allegria e tristezza, tragedia e farsa, gioia e malinconia. E ogni volta il suo sguardo, poetico e bizzarro, è riuscito a spiazzare, a stupire: popolare e anticonformista contemporaneamente. Jannacci è anche l’artista che meglio di chiunque altro ha saputo raccontare la Milano delle periferie degli anni ‘60 e ‘70, trasfigurandola in una sorta di teatro dell’assurdo realissimo e toccante. Sul palco uno spettacolo un po’ circo un po’ teatro canzone, dove una band di cinque musicisti permetterà ad Elio, filosofo assurdista e performer eccentrico, di surfare sul repertorio dell’amato Jannacci, nume tutelare e padre putativo di quella parte della storica canzone d’autore che mai si è vergognata delle gioie della lingua e del pensiero o dello sberleffo libertario: uno spettacolo giocoso e profondo perché “chi non ride non è una persona seria”.
con Elio
Albert Tafuri pianoforte
Martino Malacrida batteria
Pietro Martinelli basso e contrabbasso
Sophia Tomelleri sassofono
Giulio Tullio trombone
drammaturgia e regia Giorgio Gallone
arrangiamenti musicali Paolo Silvestri
light designer Aldo Mantovani
scenografie Lorenza Gioberti
costumi Elisabetta Menziani