Protagonista del Pluto, l’ultima commedia di Aristofane, è il Denaro. È una novità: nelle commedie erano comparsi crapuloni scialacquatori, funzionari corrotti, avari – tutti personaggi che avevano a che fare con il denaro, ma mai il Denaro in persona. Solo un teatro potentemente simbolico come quello di Aristofane poteva introdurre un simile personaggio-allegoria – Pluto, il dio della ricchezza – costruendogli intorno una bizzarra teoria economica e una ancor più bizzarra avventura.
Cremilo, un ateniese qualunque, ha un problema pressante: come mai chi è ingiusto arricchisce e chi è giusto versa nella povertà? La risposta è semplice: Zeus, invidioso degli uomini, ha accecato Pluto, il dio della ricchezza, che da quel momento non sa più distinguere gli onesti dai disonesti, e finisce per premiare i secondi a danno dei primi.
L’impresa di Cremilo, allora, è delle più difficili: restituire la vista a Pluto a ogni costo (anche a costo di scontrarsi con la temibile Povertà), così da permettergli di arricchire solo i giusti – e di convincere gli ingiusti a convertirsi.
Ci riuscirà?
Aristofane, attraverso Cremilo, immagina un’economia etica, capace, attraverso la sanificazione del Dio Quattrino, di migliorare il mondo una volta per tutte, sfidando il potere e l’autorità – anche quella suprema di Zeus. La fantasia dell’eroe comico è una forza di rivoluzione che esecra il mondo nelle sue storture e ha la capacità straordinaria di reinventarlo e rifarlo.
I Sacchi di Sabbia ripropongono il Pluto nella sua interezza, in una versione persino filologica (quattro attori interpreteranno tutti i personaggi, proprio come nell’Atene di Aristofane): magari è il momento giusto.
da Aristofane
adattamento e regia I Sacchi di Sabbia
con la collaborazione e la consulenza di Francesco Morosi
con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano
produzione I Sacchi di Sabbia/Compagnia Lombardi-Tiezzi in collaborazione con Kilowatt, Armunia
e con il sostegno di Mic e Regione Toscana
Grazie al Protocollo di Intesa “Teatro e Salute Mentale”, sottoscritto dagli Assessorati regionali alla Cultura, alle Politiche Giovanili, alle Politiche per la Legalità e alle Politiche per la Salute, si è costruito un terreno comune per la valorizzazione del Teatro, elemento di benessere psichico e, soprattutto, di crescita individuale e collettiva. Si tratta di una vera e propria stagione teatrale che intende promuovere le compagnie operanti nei diversi Dipartimenti di Salute Mentale della Regione Emilia-Romagna.