Il 9 luglio 2021 i 422 operai che lavorano alla GKN di Campi Bisenzio ricevono una mail: non devono tornare al lavoro il giorno dopo, sono licenziati. Da quel giorno gli operai occupano la fabbrica, organizzano una mensa, un ufficio propaganda, dei turni di guardia, per impedire che venga smantellata.
I primi giorni d’autunno la compagnia Kepler-452 entra per la prima volta alla GKN. Gli operai li invitano a mangiare il cinghiale con loro. La compagnia accetta e chiede pure se possono fermarsi a vivere lì̀ per un pò, per raccogliere materiale per uno spettacolo che si chiama Il Capitale, ispirato all’omonimo libro di Karl Marx. Gli operai dicono di sì̀.
Nicola ed Enrico intervistano centinaia di operai, partecipano a picchetti, assemblee, manifestazioni, ascoltano, partecipano, osservano, cercando di volta in volta di tornare alle pagine di Marx per tentare di instaurare un dialogo creativo tra Il Capitale, un classico della letteratura filosofica ed economica, e un gruppo di esseri umani in carne ed ossa. Poi la loro attenzione si concentra su quattro persone in particolare: due operai addetti al montaggio, una addetta alle pulizie e un manutentore, che invitano in teatro con loro, a Bologna, per fare insieme uno spettacolo, che è soprattutto uno spettacolo sul tempo, sul suo scorrere, su chi lo possiede, su chi lo vende, lo acquista, lo libera.
un progetto di Kepler-452
drammaturgia e regia Enrico Baraldi e Nicola Borghesi
con Nicola Borghesi e Tiziana De Biasio, Francesco Iorio, Dario Salvetti, Massimo Cortini, Mario Berardo Iacobelli / Alessandro Tapinassi – Collettivo di fabbrica lavoratori GKN
luci e spazio scenico Vincent Longuemare
sound design Alberto Bebo Guidetti
video e documentazione Chiara Caliò
consulenza tecnico-scientifica su “Il Capitale” di Karl Marx Giovanni Zanotti
produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale
Premio speciale UBU 2023