Sono cosa strana i nostri ricordi. Dispersi in un oceano di pensieri, vecchi e nuovi. A volte, senza che ci sia una vera e propria causa scatenante, ci risalgono in superficie, come onde di un passato senza più tempo, senza più priorità e si infrangono contro lo scoglio duro del qui ed ora, lo scoglio duro della realtà.
Il ricordo di una ragazza che emerge dalla memoria dell’infanzia, una vicenda che s’intreccia indissolubilmente con la vita dell’autore. Non una ma tre storie che s’intessono fra di loro e lasciano emergere l’immagine di «due volti che si guardano dritti negli occhi a distanza di tempo, a distanza di spazio».
Tante sono le domande all’origine del lavoro di Oscar De Summa che indaga, attraverso una scienza ancora incapace di dare spiegazioni, il valore della nostra vita.
Di e con Oscar De Summa
Progetto luci e scene Matteo Gozzi
Progetto sonoro Oscar De Summa
Produzione Atto Due ETS, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale
Con il contributo di GialloMare Minimal Teatro, Fondazione Armunia, Pimoff Milano, ATER Fondazione